Come vivresti in un altro continente?
È curioso pensare a quanto una scelta apparentemente semplice possa cambiare la tua vita in modo enorme. Da una singola azione parte una concatenazione di effetti per cui, alla fine, ti puoi ritrovare in capo al mondo a vivere una realtà completamente diversa da tutto quello che hai conosciuto fino a quel momento.
Il percorso di Stefania si è evoluto in questo modo. Inizia come tanti altri, con una laurea triennale in Filosofia, la scelta di non continuare gli studi e la necessità di decidere in che direzione continuare a crescere. Una strada che si è manifestata spontaneamente, in modo quasi fortuito, ma che le ha regalato uno dei periodi più belli e importanti che abbia mai vissuto.
Per oltre due anni, Stefania ha lavorato negli Stati Uniti come au pair. Ha cominciato senza troppe aspettative, per provare a fare quell’esperienza, con degli amici di famiglia che avevano cinque figli, occupandosi del più piccolo di loro. Ricorda il forte impatto del trasferimento temporaneo vicino a Washington, in una cittadina da classico film americano, dove le case avevano tutte il vialetto per parcheggiare l’auto e il grande giardino sul retro. Un cambiamento forte, che in un primo momento non è stato tutto rose e fiori: racconta che durante le prime cene di famiglia non riusciva a esprimersi, un po’ per la naturale incertezza che si può presentare quando comunichi in una lingua che non è la tua, un po’ per l’inserimento in un nucleo familiare sconosciuto, con le sue storie e le sue dinamiche.
Ma si vede benissimo che Stefania non è tipo da arrendersi, e la sua voce l’ha trovata in men che non si dica. Tanto che, conclusosi questo primo tentativo in maniera positiva, ha trovato un’occupazione più a lungo termine grazie a un’agenzia di au pair. Dopo una serie di colloqui a lunga distanza, è arrivata la famiglia che faceva per lei: una coppia californiana con tre figli piccoli, di cui due gemelli, che voleva far imparare l’italiano ai bambini. Stefania è partita dal suo paese sul lago di Como con l’intenzione di rimanere in America dodici mesi, ma la vita sulla West Coast le è piaciuta talmente tanto che dopo soli due mesi ha prolungato la sua permanenza di un altro anno.
In effetti, sembra che di cose da non apprezzare ce ne fossero ben poche. Le parole con cui Stefania parla di quelle atmosfere, dei ritmi e dello opportunità sono così piene di entusiasmo che ti farebbero venire voglia di fare le valige e partire domani. Un mondo dove tutto è immenso, dal cielo alle autostrade all’apertura verso gli altri; un mondo dove non stai mai con le mani in mani. Stefania parla di un periodo pieno di persone da conoscere e di cose da fare, fra l’occuparsi dei bambini, i corsi che aveva preso a seguire all’università e le mille opportunità per conoscere nuove cose e persone, con viaggi in lungo e largo per il continente e amicizie che continuano ancora oggi.
E anche se alla fine la voglia di costruire qualcosa di più concreto l’ha riportata in Italia e l’ha fatta approdare a Milano e alla stimolante realtà di co-working di Impact Hub, gli anni negli Stati Uniti sono stati un periodo che porterà sempre con sé, che è stato indispensabile per farla diventare chi è oggi. E allora, mentre gustiamo le nostre bavette con polpette alla #DomenicaDaCla, ci godiamo quanto di meglio nasce dall’incontro fra Italia e USA. Proprio come ha fatto Stefania.
Bavette al sugo con polpette
Quando vivi in un altro continente senti l’esigenza di trovare quei piccoli momenti che ti aiutano a farti sentire a casa, come un buon piatto di pasta cucinato dalla nonna! Le bavette al sugo con polpette non sono da meno: richiamano molto l’idea che gli americano hanno della cucina italiana e con il suo odore di sugo fatto in casa ti riportano immediatamente a tavola con le persone più care. Accedi con Facebook e scopri come preparare gli spaghetti integrali con crema agli agrumi.
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Elisa
Anch’io ho vissuto due anni negli Stati Uniti , frequentando l’università a new York , ed è stato uno dei periodi più belli della mia vita , la scelta migliore che abbia mai fatto 🙂